La NASA presenta l’opportunità di alimentare gli aerei con un innovativo biocombustibile

07Secondo uno studio compiuto dalla NASA e presentato sulla rivista Nature da Richard Moore del NASA Langley Research Center, per ridurre in modo consistente le emissioni inquinanti degli aerei si potrebbe adottare un semplice ed efficace escamotage.

L’idea è quella di utilizzare come carburante una miscela costituita da combustibile convenzionale e combustibile derivato da olio vegetale, e un accorgimento di questo tipo, secondo quanto stimato, riuscirebbe a ridurre le emissioni di particolato in percentuali davvero importanti, le quali spaziano dal 50% al 70% rispetto alle emissioni legate al canonico utilizzo del solo combustibile convenzionale.

È cosa nota il fatto che il traffico aereo influisca in modo notevole sulla condizione climatica globale, dunque riuscire a ridurre questo tipo di emissioni inquinanti significherebbe migliorare in modo rilevante la condizione ambientale globale.

A questo si aggiunge il fatto che il numero di voli aerei è destinato a crescere su scala globale, senza trascurare il fatto che le emissioni di anidride carbonica, secondo le stime, dovrebbero divenire più che doppie entro l’anno 2050.

Ridurre tali emissioni è un obiettivo prioritario, dunque, e la novità presentata dalla NASA potrebbe rivelarsi molto preziosa in tale ottica.

Al momento, tuttavia, delle potenziali criticità sono legate alla nuvolosità dei velivoli alimentati in questo modo: vi è la possibilità infatti che i velivoli possano in questo modo indurre una nuvolosità molto accentuata.

Ad oggi, dei test sono stati eseguiti esclusivamente a terra, quindi con condizioni ben distanti da quelle che possono verificarsi in volo; l’auspicio ovviamente è che l’idea di combinare il carburante classico con l’innovativo combustibile derivato da olio vegetale si riveli fattibile, e che possa così offrire un cospicuo contributo alla riduzione delle emissioni inquinanti.