Un drone Phantom 4 DJI utilizzato da Boeing per sviluppare il nuovo 737

Un drone, esattamente un Phantom 4 DJI, è stato utilizzato da Boeing per sviluppare un suo velivolo, esattamente il nuovo 737.

Questo “bestione” dedicato al trasporto di passeggeri è stato ripreso dal drone a distanza molto ravvicinata e in un contesto quanto mai particolare, ma ricreato ad hoc: ovvero una pista completamente allagata.

Non è sicuramente frequente che un aereo si ritrovi a decollare in simili condizioni climatiche, anzi solo nel Nord Est del Pacifico si verificano delle precipitazioni di simile entità, rigorosamente nella stagione delle piogge, tuttavia non può che essere positivo il fatto che la casa produttrice testi le sue creazioni anche considerando le situazioni più estreme.

Nel test in questione l’aereo è stato fatto sfrecciare ad una velocità simile a quella di decollo, e si sono impiegate ben 12 tonnellate di acqua per poter ricreare una pista completamente allagata.

Il drone tramite cui si sono effettuate le riprese, il quale è stato pilotato da John Parker, si è avvicinato davvero tantissimo all’aereo per poter fornire delle informazioni molto precise per lo sviluppo del velivolo.

Il fatto che un drone sia stato impiegato in questo modo rappresenta una novità assoluta, e lo staff di Boeing è parso più che entusiasta in tal senso, dal momento che ha simpaticamente definito il Phantom 4 DJI “a new teammate”, ovvero un nuovo membro della squadra.

Questa notizia ha suscitato molto interesse tra gli appassionati di droni anche perché i velivoli a pilotaggio remoto sono spesso considerati degli acerrimi nemici degli aerei: sicuramente utilizzi irresponsabili dei droni possono disturbare il volo di un aereo, ma i droni sono ormai preziosissimi nei settori più disparati, e l’industria aeronautica non fa eccezione.