Diventare un istruttore di volo non è solamente un’alternativa al lavoro di pilota di linea, ma un ruolo che può essere davvero gratificante e regalare grandi soddisfazioni. Gli istruttori di volo sono delle vere e proprie “guide” per i loro allievi e ne raccolgono tutte le emozioni nel veder realizzare il loro sogno di diventare pilota. È una responsabilità di condivisione di passione e conoscenza.
Per essere un buon istruttore di volo non è sufficiente essere un valido pilota: ecco alcuni consigli utili per chi desidera intraprendere questa carriera.
Un buon istruttore di volo deve avere molteplici “skills”
Anzitutto, un buon istruttore di volo deve poter vantare diverse “skills”: oltre a delle competenze tecniche impeccabili infatti dev’essere un informatico, un “nerd”, deve saper essere un mentore, uno psicologo, un motivatore e tanto altro ancora.
Ovviamente, non bisogna dimenticare che divenire istruttore è un traguardo che non potrà mai dirsi raggiunto in maniera definitiva: chi svolge questa professione deve informarsi costantemente, se vuol garantire ai propri allievi la miglior formazione possibile.
L’istruttore di volo deve essere pignolo
Essere pignolo è una caratteristica che dovrebbe sempre contraddistinguere l’istruttore di volo.
Il primo aspetto che un istruttore dovrebbe trasmettere ai propri allievi è il fatto che il rispetto delle procedure è, in questa disciplina, assolutamente fondamentale, di conseguenza non esistono operazioni secondarie o eseguibili con scarsa concentrazione.
Chi si pone con gli allievi senza essere pignolo e con un atteggiamento “laissez faire” potrà forse risultare un buon istruttore agli occhi degli allievi, ma nella realtà non lo sarà affatto.
Guidare gli allievi al di là della formazione
Il miglior istruttore di volo è quello che non si limita a svolgere il proprio compito, ma che prende realmente a cuore i propri allievi e cerca di guidarli anche nelle fasi successive alla conclusione del percorso di formazione.
Chi cerca di intraprendere questa strada deve essere supportato in molti modi affinché la sua formazione possa trasformarsi in un lavoro, ed è qui che il ruolo dell’istruttore può rivelarsi provvidenziale.
Ascoltare e coinvolgere gli allievi
Un buon istruttore non deve soltanto trasmettere le proprie competenze, ma dev’essere anche in grado di ascoltare.
Il percorso formativo ideale, dunque, non è quello unilaterale, in cui si trasmettono nozioni secondo la tipica logica della lezione frontale, bensì è fondamentale creare un coinvolgimento attivo.
A questo riguardo, peraltro, non può che essere utile il fatto che l’istruttore ponga molto spesso delle domande ai propri allievi: una prassi utile non solo per verificare che abbiano ben compreso, ma anche per tenere sempre alti i loro livelli di attenzione.
Far fare esperienza pratica agli allievi
È molto importante, infine, che l’istruttore faccia fare agli allievi la giusta dose di esperienza pratica.
Il volo è ovviamente una parte fondamentale della formazione degli allievi e la costruzione dell’esperienza passa, come sempre, anche attraverso l’errore.
Fare in modo che l’allievo affronti personalmente le diverse criticità, anche sbagliando, è sicuramente un ottimo approccio formativo; ovviamente la sicurezza deve restare sempre una priorità, questo è chiaro, ma è bene che l’aspirante pilota verifichi personalmente quali possono essere i principali errori che può compiere mentre è in cabina di pilotaggio.
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