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Diventare pilota d’aereo è ovviamente un obiettivo che può essere raggiunto solo a seguito di studi mirati, che consentono all’allievo di conseguire un titolo spendibile nel mondo del lavoro.

La licenza di volo attesta la capacità chi la consegue di operare secondo le caratteristiche e le limitazioni contenute nella stessa. ENAC suddivide le licenze in base alle categorie di aeromobili: velivoli, elicotteri, alianti, palloni e dirigibili.

Concentriamoci sulle licenze più gettonate, conseguibili presso la nostra Scuola di Volo.

Licenza di pilota privato

La Licenza di pilota privato è una licenza che consente di pilotare velivoli a scopo non remunerativo. Si parla più propriamente di licenza di pilota privato quando si fa riferimento alla licenza PPL, ma esiste anche la licenza LAPL, ossia quella di pilota di aeromobile leggero.

La licenza PPL prevede requisiti abbastanza stringenti, ovvero almeno 35 ore di guida a doppio comando e 10 da pilota in comando.

Il limite d’età è almeno 17 anni, come per la licenza LAPL, che richiede invece un numero di ore leggermente inferiori: 24 a doppio comando e 6 in comando.

Un aspetto molto importante è il fatto che la Licenza di pilota privato non prevede il limite di un unico passeggero, di conseguenza consente di guidare aerei più grandi, mentre quella LAPL consente il pilotaggio di un velivolo di un massimo di 2000 kg con un massimo di 3 passeggeri.

Licenza di pilota commerciale

La licenza di pilota commerciala, CPL, è quella che riguarda i piloti professionisti: chi la consegue, infatti, può affacciarsi al mondo dell’aviazione con opportunità lavorative notevoli, si pensi ad esempio alla guida di jet aziendali, guide turistiche ed altro ancora.

Per ottenere la licenza CPL bisogna aver già ottenuto la licenza di pilota privato PPL, occorre un’età minima di 18 anni per sostenere l’esame teorico e avere già sostenuto 150 ore di volo totali.

Licenza di pilota di linea

La cosiddetta ATPL, Airline Transport Pilot License è quella che riguarda il pilota professionista in senso stretto, ovvero quello che può lavorare alle dipendenze di una compagnia aerea.

Questo è chiaramente il traguardo più ambito e, come si può facilmente immaginare, per raggiungerlo occorrono requisiti importanti, a cominciare dal superamento di test medici rigorosi.

Tra formazione teorica e pratica, a questo pilota sono richieste infatti almeno 1.500 ore di volo registrate, occorrono almeno 2 anni per poter raggiungere quest’obiettivo, tuttavia la licenza ATPL è la più alta qualifica che si possa conseguire in tal senso e non pone alcuna limitazione.

Quanto tempo occorre per diventare un pilota di aerei? Tante persone interessate ad intraprendere questo percorso si pongono questa domanda, cerchiamo dunque di dare una risposta esauriente.

Come misurare la durata di un corso di questo tipo?

Anzitutto, bisogna specificare che tra diverse scuole di volo possono esistere alcune differenze, per il semplice fatto che le programmazioni settimanali delle lezioni, o comunque gli intervalli di tempo tra i vari step formativi, possono variare.

Ciò che non cambia in alcun modo è invece la quantità effettiva di ore che vengono dedicate alla formazione, sia teorica che pratica: questi aspetti sono comuni in quanto sono determinati per legge, di conseguenza se si vuole sapere quanto tempo occorra per divenire pilota, è senz’altro opportuno rispondere in termini di ore, piuttosto che di mesi.

Fatta questa doverosa premessa, si può sottolineare che i percorsi per divenire pilota di aerei differiscono tra loro, anche per durata, in relazione al tipo di brevetto che si vuol conseguire; considerando che i brevetti maggiormente ambiti sono, in genere, quello per pilota privato e quello per pilota commerciale, scopriamo nel dettaglio quanto tempo richiedono agli allievi che frequentano i relativi corsi.

La licenza di pilota privato

Per la licenza di pilota privato, PPL, che consente al pilota di poter condurre velivoli monomotore di tipo non commerciale, richiede un corso di formazione teorica di 100 ore, cui deve aggiungersi un addestramento pratico di complessive 45 ore, di cui 35 a doppio comando e 10 da pilota in comando.

La licenza di pilota commerciale

Ben più lungo è invece il percorso formativo che porta a divenire piloti di aerei commerciali: con un brevetto come questo, d’altronde, si può essere assunti dalle varie compagnie per condurre voli di linea.

In questo caso le ore di formazione teorica sono 800, cui segue un addestramento pratico suddiviso in 5 parti: la prima prevede 10 ore di volo a doppio comando fino al decollo da unico pilota, la seconda 20 ore, tra cui vi sono anche ore dedicate alla prima navigazione da solo pilota, la terza è di 50 ore, comprensiva anche di 5 ore di volo notturno, la quarta è di 100 ore complessive, che includono anche condizioni tecniche particolari, ed infine la quinta fase, la quale prevede 36 ore dedicate all’istruzione al lavoro in ambiente ad equipaggio plurimo.

Quello descritto è il percorso di ATPL integrato, il più classico e completo per chi cerca una carriera nell’aviazione. L’impegno necessario è rilevante anche per il corso ATPL modulare, ma questa tipologia di preparazione è più flessibile: la scelta è individuale.

Non va trascurato lo studio personale

Per entrambe le tipologie di brevetto, ovviamente, bisogna considerare anche lo studio personale, difficile da quantificare in maniera esatta, ma certamente necessario affinché la formazione si riveli efficace.

Chi fa il pilota lo sa molto bene: prepararsi in maniera ottimale al volo è importante almeno quanto la buona conduzione del mezzo, di conseguenza è molto interessante scoprire quali sono le fasi fondamentali.

Le fasi della preparazione al volo: il Briefing AIS

Nel cosiddetto Briefing AIS il pilota identifica tutte le informazioni destinate ad influire sul volo, da intendersi sia come informazioni aeronautiche permanenti, ovvero quelle contenute nelle pubblicazioni nazionali di informazioni aeronautiche, che come informazioni temporanee.

Il Briefing meteorologico

Il briefing meteorologico è finalizzato a verificare le previsioni meteo riguardanti il percorso che si andrà a compiere: venti, nuvole, eventuali turbolenze, sono queste le informazioni che vengono visualizzate e rappresentate con appositi grafici.

I bollettini metereologici si distinguono in due diverse tipologie: effettivi, ovvero i Meteorological Terminal Air Report, e di previsione.

La valutazione di rotta e navigazione

Sono molteplici, inoltre, le informazioni che il pilota deve adeguatamente valutare per quel che riguarda la rotta e la navigazione che andrà a compiere.

Bisogna considerare infatti i voli che attraversano i confini nazionali, eventuali spazi aerei controllati e limitazioni dello spazio aereo e le modalità di navigazione. Anche i voli in mare aperto necessitano di accortezze mirate.

Preparazione del grafico, della mappa o della cartina di volo

Tutte le informazioni di cui si è detto devono essere adeguatamente rappresentate: le mappe, infatti, vanno contrassegnate con tutto ciò che può essere rilevante per l’ottimale esecuzione del volo, soprattutto per quel che riguarda aree pericolose e controllate e altre criticità potenzialmente rilevanti.

La presentazione del piano di volo

Per quanto riguarda la presentazione è interessante come le tempistiche varino a seconda della tipologia di volo. Per i voli IFR o misti può essere presentato fino a 3 ore prima dell’EOBT, Estimated Off Block Time; 60 minuti prima per voli con assistenza del traffico aereo; 30 minuti per FPL sostitutivi. Mentre per voli di soccorso, sanitari, con Capi di Stato o autorizzati ENAC non sono previsti tempi limite.

Infine, se richiesto, potrebbe essere necessario preparare un piano di volo VFR (Visual Flight Rules) o IFR (In strumentale Flight Rules) da presentare alle autorità ATC.

Imparare come preparare un piano di volo è un passaggio fondamentale dell’addestramento per i piloti: scegli il tuo corso con la Scuola di Volo di Aeroclub Varese e impara dai migliori istruttori.

La scelta della scuola di volo da frequentare è sicuramente un momento molto importante nella vita dell’aspirante pilota: il percorso che porta al raggiungimento di questo traguardo richiede un grande impegno, senza ovviamente trascurare l’investimento economico. Di conseguenza è fondamentale operare una scelta oculata.

Non esitiamo, dunque, e scopriamo quali sono gli aspetti più rilevanti che devono essere valutati.

Scelta della Scuola di Volo: le dotazioni strumentali

Senza dubbio, le dotazioni strumentali sono un aspetto molto importante sulla base di cui valutare la scuola di volo, ma a cosa si fa riferimento esattamente?

Una buona scuola deve disporre anzitutto di locali adeguati e ben attrezzati per le lezioni teoriche, stesso dicasi per i luoghi in cui si effettuano le operazioni pre e post volo; non può che essere positivo, inoltre, il fatto che la scuola sia dotata di un simulatore di volo, strumento tecnologico che sa rivelarsi davvero utilissimo ai fini didattici, conferendo all’allievo dell’esperienza pratica pur non essendo effettivamente in volo. Scopri l’importanza dei simulatori di volo nell’addestramento dei piloti di aereo e i modelli disponibili presso la nostra sede.

L’importanza del parco velivoli

I velivoli di cui la scuola è in possesso sono senz’altro un aspetto molto importante da considerare, è proprio su tali mezzi, d’altronde, che l’allievo verrà formato dal punto di vista pratico.

È necessario che una scuola di volo disponga di aerei di qualità, senz’altro, ma è importante anche che il parco velivoli sia piuttosto ampio: effettuare le ore di volo su aerei differenti, infatti, può essere assai utile sul piano formativo.

La Scuola di Volo di Aeroclub Varese dispone di 15 velivoli di proprietà, in perfette condizioni anche grazie alla nostra Officina Certificata CAMO.

Gli istruttori

Non c’è che dire, gli istruttori sono l’elemento fondamentale di una scuola di volo, di conseguenza tale aspetto dovrebbe essere valutato sempre con la massima attenzione.

Alla luce di questo, è bene informarsi circa l’esperienza di questi professionisti, inoltre è molto importante che garantiscano una disponibilità continuativa: per l’allievo, infatti, dover interrompere il proprio percorso di formazione può essere un qualcosa di negativo e può rallentare il processo di apprendimento.

Il Corpo Istruttori della nostra Scuola di Volo è composto da piloti professionisti che hanno una grande passione per l’insegnamento, oltre che il volo.

Le opinioni degli ex allievi per la scelta della Scuola di Volo

Oggi conoscere le opinioni di chi ha già acquistato un prodotto o di chi ha già usufruito di un servizio è davvero molto semplice, soprattutto grazie al web, di conseguenza l’aspirante pilota che vuole iscriversi ad una scuola di volo non dovrebbe lasciarsi sfuggire la possibilità di scoprire cosa dicono gli ex allievi.

Sicuramente questi pareri sono da considerarsi molto importanti e hanno il loro peso: scegliere una scuola solamente per una recensione positiva sarebbe tuttavia affrettato. Si parla di un percorso importante e impegnativo. Per questo noi di Aeroclub Varese invitiamo tutti gli aspiranti piloti a prendere in considerazione più alternative e a visitare la nostra scuola per vedere personalmente come è organizzata.

La giovanissima compagnia aerea statunitense Breeze Airways, il cui CEO è David Neelemann, già fondatore di JetBlue, inizia ad essere operativa.

I primi voli targati Breeze Airways sono decollati alla fine di maggio, con varie destinazioni, e tutto lascia immaginare che l’offerta di questa “neonata” non tarderà a svilupparsi.

La flotta di Breeze Airways

La compagnia ha scelto di dotarsi, inizialmente, di 13 velivoli Embraer: i velivoli saranno acquisiti in leasing nel corso dell’estate ed entro la fine dell’anno la flotta dovrebbe ampliarsi ulteriormente.

Nello specifico, Breeze Airways si doterà di 3 aerei E195 e di 10 jet E190, e sono proprio quest’ultimi a catalizzare l’attenzione, essendo reputati assai innovativi.

La preferenza per i jet E190 di Embraer

Embraer, noto produttore brasiliano, ha sottolineato come David Neelemann abbia scelto i jets E190 per entrambe le compagnie di cui è a capo, segno evidente del fatto che si tratta di velivoli dalle ottime caratteristiche e in grado di offrire un’esperienza di volo molto piacevole e confortevole.

Delle conferme assolutamente nette giungono proprio dalle dichiarazioni di Neelemann, il quale definisce questi velivoli “fenomenali”, essendo in grado di soddisfare le esigenze delle compagnie all’insegna della massima flessibilità.

In particolare, Neelemann indica come caratteristica particolarmente interessante l’assenza di posti centrali, una novità non da poco per quel che riguarda i voli di linea.

I jet E190 possono ospitare fino a 108 passeggeri, mentre i loro “cugini”, ovvero gli aerei E195, toccano quota 118 passeggeri.

Come si può diventare pilota privato di aerei? L’ottenimento di una licenza di questo tipo consente di guidare un aereo di proprietà o a noleggio, non si tratta dunque di un conseguimento finalizzato ad ambizioni professionali, ma è comunque un qualcosa di assai allettante e può comunque essere il trampolino di lancio per conseguire, in seguito, licenze più importanti.

Licenza di pilota privato: le scadenze

Anzitutto, è utile sottolineare che questa licenza non ha scadenza, e questo è un importante punto di forza, tuttavia bisogna mantenerla aggiornata effettuando una guida con un istruttore ogni due anni e registrando delle ore di volo se si vogliono trasportare dei passeggeri; in caso di lunga inattività dopo il conseguimento, invece, occorre un esame “di revisione” ad opera di un istruttore.

I requisiti per diventare pilota privato

I requisiti indispensabili previsti dall’ENAC, Ente Nazionale per L’aviazione Civile, sono i seguenti: almeno 17 anni di età e l’idoneità medica di classe 2, certificata dall’Istituto Medico Legale dell’Aeronautica Militare o da un ambulatorio della Sanità Marittima del Ministero della Salute. Se si intende conseguire l’abilitazione alla fonia inglese è necessario il certificato TEA livello 4 che confermi la padronanza dell’inglese

Come si consegue la licenza di pilota privato

È necessario un percorso di studio teorico presso una Scuola di Volo certificata o approvata ENAC, la cui frequenza ha un costo variabile. Al termine delle lezioni frontali e dello studio individuale si tiene un esame scritto che, ovviamente, dev’essere superato per poter conseguire la licenza.

Il corso teorico per la licenza PPL di Aeroclub Varese include 100 ore, con le materie: nozioni generali sugli aeromobili, regolamentazione aeronautica, prestazioni e pianificazioni, prestazioni umane e limitazioni, navigazione, meteorologia, procedure operative, principi del volo e comunicazioni.

Segue una fase pratica, in cui l’aspirante pilota conduce il velivolo affiancato da un istruttore: la quantità minima di ore di volo è di 35 a doppio comando, per la licenza PPL. Occorrono inoltre 10 ore da pilota in comando, di cui almeno 5 di navigazione VFR.

Le lezioni pratiche, di norma, prevedono sedute di 2 ore, e nelle medesime l’istruttore fa compiere all’allievo tutte le operazioni tipiche della conduzione del velivolo, quindi i check iniziali, decollo, atterraggio e via discorrendo.

Presso la Scuola di Volo di Aeroclub Varese vengono utilizzati in particolare i nostri velivoli di proprietà, come il Cessna 172 M/N e il Tecnam P2000JF. Completano l’addestramento i simulatori di volo Mechtronix e Alsim FNPT II.

L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha modificato in maniera notevole le nostre vite e sebbene la situazione stia migliorando, anche grazie alla diffusione dei vaccini, ci sono comunque delle accortezze che è importante rispettare.

Addestramento in volo e Covid-19

Questo virus, ovviamente, ha avuto dei risvolti anche per quel che riguarda le modalità di effettuazione dell’addestramento degli aspiranti piloti, oggi infatti è necessario rispettare determinate procedure per minimizzare la possibilità di contrarre il virus.

Quali sono le più importanti? Alcune sono ormai di dominio comune, altre invece sono più specifiche per chi si dedica a questo tipo di formazione. Scopriamo le principali.

Bisogna lavarsi le mani regolarmente, possibilmente utilizzando una soluzione idroalcolica, inoltre bisogna evitare di toccarsi occhi, naso e bocca.

Occorre mantenere un adeguato distanziamento interpersonale e, cosa importante, se si ha la febbre o non ci si sente bene è necessario restare a casa per evitare rischi.

Buone abitudini durante la pandemia

Se si starnutisce è importante farlo proteggendosi col proprio gomito o con un fazzoletto di carta, da gettare subito nella spazzatura, inoltre è una buona prassi quella di disinfettare repentinamente le superfici, sia quando ha inizio il proprio turno di volo, sia quando la performance è conclusa e si deve lasciare il posto ad un altro allievo.

Sebbene le scuole di volo mettano a disposizione degli auricolari, è senz’altro una buona prassi quella di portarne un paio da casa, utilizzando solo quelli: condividere con altri degli accessori come questi, infatti, non è di certo una buona pratica.

Nel caso in cui si presentino sintomi simili a raffreddore durante le lezioni, è legittimo chiedere delucidazioni e procedere a seconda della situazione. I nostri istruttori di volo e tutto il personale di Aeroclub Varese rispettano tutte le disposizioni vigenti per contrastare la diffusione di Covid-19 e, in caso di eventuali problemi si provvede immediatamente con la messa in atto delle procedure stabilite. Qualora avessi domande o dubbi puoi contattarci.

È il caso di dire la salute prima di tutto: potrai recuperare eventuali lezioni perse quanto prima per ottenere il tuo brevetto di volo.

Cosa c’è da sapere se ci si deve sottoporre ad una visita medica classe 1 per poter diventare pilota d’aerei civile? Scopriamolo subito.

In cosa consiste la visita medica per diventare pilota di aerei

Bisogna anzitutto premettere che queste visite non vengono svolte in studi medici generici, ma solo ed esclusivamente presso AeMC, ovvero Centri Aeromedici.

Durante tali visite si analizzano molteplici aspetti relativi alla salute dell’aspirante pilota, di conseguenza bisogna prevedere un lasso temporale piuttosto cospicuo, nell’ordine di circa 4 ore. Se tutti gli aspetti analizzati sono convincenti, il certificato di idoneità viene rilasciato immediatamente, se invece c’è qualcosa per cui sono richiesti ulteriori approfondimenti, e il che è assolutamente frequente, i tempi di rilascio tendono ovviamente ad allungarsi.

Nello specifico, sono oggetto di analisi medica la vista, l’udito, il cuore, viene effettuato un elettrocardiogramma, una spirometria per verificare il corretto funzionamento dei polmoni, senza trascurare la canonica analisi del sangue e delle urine. È assai probabile, inoltre, che venga chiesto all’aspirante pilota di presentarsi digiuno almeno per le 12 ore che precedono la visita.

Cosa è necessario a livello di capacità visive

Quanto alla vista, vigono non pochi luoghi comuni: si è portati a credere che il pilota d’aereo debba necessariamente avere una vista impeccabile, ma in realtà non è così, in quanto può condurre il velivolo facendo tranquillamente ricorso a degli occhiali o a delle lenti a contatto.

Requisito indispensabile è, invece, che la vista del pilota possa essere corretta a 10/10.

Limiti di età per i brevetti di volo e prenotazione della visita medica

La visita medica di classe 1 va prenotata con largo anticipo per evitare ritardi dovuti ad eventuali accertamenti. Richiesta e prenotazione presso l’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare a Milano vengono effettuate direttamente dalla nostra Scuola di volo.

Se stai pianificando il tuo percorso per diventare pilota di aerei ricorda che ci sono dei limiti di età per ottenere i brevetti di volo che variano in relazione al tipo di licenza che si vuol conseguire: per la licenza ATPL, ovvero quella del pilota di linea, bisogna avere almeno 21 anni, mentre per le licenze CPL e PPL, ovvero rispettivamente pilota commerciale e pilota privato, il limite di età è di 18 anni.

Dopo il superamento della visita medica potrai iniziare il tuo corso di pilotaggio.

Per qualsiasi domanda sulla tua iscrizione e la visita medica puoi contattarci.

Quali saranno le principali innovazioni che contraddistingueranno il mondo dell’aviazione civile nel prossimo futuro? Ovviamente, nessuno ha una “sfera magica” per poter predire quello che accadrà, tuttavia ci sono ottimi elementi per ritenere che le novità che verranno presentate in questo settore riguarderanno soprattutto determinati aspetti. Scopriamo subito quali.

La realtà aumentata negli aeroporti

Anzitutto, delle innovazioni molto importanti dovrebbero registrarsi nel mondo della realtà aumentata, un ambito “tech” che sta consolidandosi anche in tutt’altro tipo di settori.

Per quel che riguarda, in modo specifico, l’aviazione, la realtà aumentata dovrebbe applicarsi principalmente a livello aeroportuale; l’aeroporto londinese di Gatwick è una realtà piuttosto avanzata da questo punto di vista e fa ricorso alla realtà aumentata sia per orientare i passeggeri nei loro movimenti all’interno dello scalo, sia per agevolare il lavoro dei controllori.

I materiali innovativi per il settore aereo

Delle novità rilevanti dovrebbero registrarsi anche per quel che riguarda l’impiego di materiali, con l’introduzione di diversi materiali “intelligenti”, ovvero utili per ottimizzare l’aerodinamica e per ridurre i consumi di carburante.

Un esempio? Su tutti, il grafene, il quale ha delle caratteristiche tecniche molto speciali che sembrano essere particolarmente adatte all’impiego nell’industria aeronautica.

La biometrica per la sicurezza aerea

Un altro ambito per il quale potrebbero registrarsi grandi progressi è inoltre quello del riconoscimento biometrico, ovvero quello che prevede l’identificazione delle persone attraverso le loro caratteristiche fisiche, eseguito tramite l’impiego di appositi dispositivi.

Va peraltro detto che l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 ha accelerato in modo importante il ricorso alla biometrica, soprattutto per quel che riguarda la sicurezza sanitaria negli aeroporti, ed è assolutamente verosimile immaginare che si prosegua in tal senso.

Tecnologia green e aerei

Sarà assolutamente fondamentale, inoltre, implementare le tecnologie green: secondo IATA, infatti, ad oggi il traffico aereo corrisponde al 2% delle emissioni mondiali di carbonio, percentuale che potrebbe raddoppiare nel prossimo futuro per via dell’incremento del complessivo numero di voli.

È più che verosimile, dunque, l’introduzione di innovazioni mirate alla riduzione delle emissioni di carbonio, anche in considerazione del fatto che alcune compagnie, quali British Airways, si sono poste l’obiettivo di divenire “a impatto zero” nell’arco di alcuni decenni.

Restando in tema di ecosostenibilità, infine, sarà senz’altro fondamentale che le novità del settore siano orientate all’eliminazione, o quantomeno alla riduzione, dell’utilizzo della plastica.

Le compagnie aeree, facendo ampio ricorso al “monouso”, producono grandi quantità di rifiuti in plastica, ed è noto come questi rifiuti sappiano essere estremamente pericolosi per l’ambiente fatto di non essere biodegradabili.

Riesci ad immaginare un signore in jeans e t-shirt che si mette alla guida di un aereo di linea, magari per un volo internazionale? Oggi questo ci sembrerebbe impensabile, dal momento che siamo abituati ad immaginare il pilota rigorosamente in divisa, ma come è nata questa consuetudine?

Riflettendoci, d’altronde, i piloti di linea non sono dei militari ma dei dipendenti di un’azienda privata, di conseguenza quest’abitudine così ferrea di indossare la divisa risulta davvero difficile da comprendere, se non fosse appunto che è un qualcosa di ormai ampiamente interiorizzato.

Quando nacque l’idea di far indossare una divisa ai piloti di linea

Ebbene, l’idea di far indossare una divisa ai propri piloti fu della compagnia statunitense Pan Am e risale ai lontani anni Trenta.

Il successo di quest’iniziativa fu notevole: i passeggeri, infatti, si sentivano fortemente tranquillizzati nel vedere dei piloti in divisa, reputandola come un indice di affidabilità e di sicurezza. A questo riguardo peraltro sono stati compiuti molteplici esperimenti sociali che confermano come le persone che indossano un’uniforme sono considerate a priori più affidabili e viene data loro molta più fiducia rispetto a chi è vestito normalmente.

L’idea di fare indossare una divisa ai piloti di aerei di linea fu talmente un successo che, nell’arco di breve tempo, tutte le compagnie aeree del mondo scelsero di allinearsi, prevedendo peraltro delle indicazioni di “gradi” analoghe a quelle del mondo militare, simboleggianti il livello di esperienza del pilota.

Grande eleganza, ma poca comodità con la divisa da pilota

Le divise del pilota, come anche quelle delle hostess, sono sicuramente eleganti e raffinate, ma non si può dire che siano altrettanto comode: in lunghi viaggi, infatti, avere addosso un abito composto da giacca e cravatta, oppure una gonna, una cintura e scarpe col tacco, non è sicuramente quanto di più confortevole si possa indossare.

Anche il cappello, che in ambito militare è considerato un elemento imprescindibile della divisa, è un accessorio che contraddistingue l’abbigliamento del pilota e delle hostess, ma anche in questo caso non vi sono particolari ragioni per cui questi lavoratori debbano indossarlo, se non motivi squisitamente estetici.

Nonostante ciò, molte compagnie sono assai rigide da questo punto di vista, e non tollerano il fatto che i loro dipendenti operino senza il cappello.

La divisa e la sua odierna importanza per la sicurezza

Far indossare la divisa ai piloti di linea, dunque, altro non è che una convenzione che si è diffusa in maniera importante e che oggi è stata ormai interiorizzata in ogni parte del mondo.

A onor del vero, bisogna dire che nei tempi odierni le divise indossate dai piloti hanno acquisito una certa utilità dal punto di vista della sicurezza: in passato, infatti, non esisteva la minaccia del terrorismo, ma dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 è divenuto senz’altro molto positivo il fatto che i piloti siano riconoscibili in modo inequivocabile ed immediato grazie al loro abbigliamento.

Una simpatica curiosità sulle camicie dei piloti

Infine, una curiosità: nella grande maggioranza dei casi le divise da pilota prevedono una camicia bianca da indossare sotto la giacca, tuttavia accade spesso che la camicia, che deve necessariamente essere di questo colore, non sia fornita dalla compagnia, ma sia semplicemente un capo personale del lavoratore.

Proprio perché i piloti devono sempre avere a disposizione delle camicie bianche pulite con cui lavorare, è assai frequente che ne acquistino un gran numero, anche di qualità non eccelsa per non spendere troppo, per essere certi di non ritrovarsi senza quest’elemento indispensabile per presentarsi in ordine e perfettamente in linea con le direttive della compagnia.

Se diventare pilota di aerei è il tuo sogno, anche per il fascino della divisa, – perché no? – scegli una Scuola di volo di qualità che possa accompagnarti nel tuo percorso di crescita personale ed aeronautico: Aeroclub Varese è un punto di riferimento nell’addestramento dei piloti dal 1948.