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Lo scorso 11 novembre abbiamo partecipato al seminario di sicurezza in volo “Prevenzione Airspace infringement & mid-air collision”, organizzato da Leonardo Divisione Velivoli presso Caselle Torinese

Un rischio per il traffico aereo: incursioni e collisioni

Lo scopo del seminario è stato quello di sensibilizzare i piloti dell’aviazione generale e VDS in merito alle frequenti incursioni non autorizzate degli spazi aerei segregati (ATZ, CTR, TMA, Aree R etc) del Nord Italia.

Si tratta di un argomento importante e di situazioni che possono avere delle conseguenze molto gravi, dalla perdita temporanea o permanente di controllo a causa dei danni agli aeroplani coinvolti a brusche manovre di elusione e non appropriata gestione dell’emergenza. Le mid-air collisions (MAC) possono provocare ripercussioni che vanno da hazardous a catastrofico. 

Tra il 2017 e il 2019 i dati ENAC segnalano 300-400 eventi l’anno con un trend abbastanza costante e soprattutto concentrati nel Nord Italia. Tra i principali strumenti di mitigazione il “See and Avoid”, ossia l’attenzione del pilota del velivolo che deve vigilare per identificare e quindi evitare altri aeromobili. Le comunicazioni radio sono essenziali, come mettere in campo azioni di sensibilizzazione nei confronti degli operatori dell’aviazione in generale. Tra queste ultime gli Occurence Report sul sistema ECCAIRS e seminari come quello in oggetto.

L’intervento di Aeroclub Varese al seminario

Per Aeroclub Varese sono intervenuti Alan Filaferro, Safety Manager Aeroclub Varese, e Claudio Granziero, Capopilota della nostra struttura. 

Dopo un’introduzione sulla nostra Scuola di Volo, abbiamo portato all’attenzione la problematica delle incursioni nello spazio aereo di Venegono, evidenziato l’impatto che queste hanno sulla sicurezza delle nostre operazioni e proposto le buone pratiche per evitarle. 

Sulla pista di 1420 metri dell’Aeroporto di Venegono, condivisa con Leonardo divisione velivoli, il traffico è elevato, con un oltre 8000 movimenti l’anno. Negli ultimi 3 anni tra NAV, errori di navigazione che includono Airspace infringement, interni ed esterni, abbiamo registrato 35 eventi di pericolo o potenziali tali. Il 63% riguarda velivoli, il 26% elicotteri. Si registra una sensibile riduzione di questo numero anche grazie alle operazioni messe in campo in particolare all’interno della nostra Scuola. 

Le soluzioni al problema delle incursioni sullo spazio aereo di Venegono

Occorre alzare il livello di attenzione: il nostro gruppo Istruttori ha un alto standard di sicurezza, che viene trasmesso agli allievi. La nostra cultura della sicurezza ha portato ottimi risultati, soprattutto quando si parla di PPL e LAPL: “le incursioni sono in diminuzione grazie alle buone pratiche di sicurezza, tra cui un’accurata preparazione fin dall’inizio per tutti, seminari di aggiornamento, pianificazione del volo, utilizzo di carte aggiornate, impiego VFR reporting point e corrette frequenze radio, implementazione di sistemi di navigazione digitali di nuova generazione”, spiega Claudio Granziero. Importante anche il briefing pack, divulgato per far conoscere agli altri piloti le operazioni svolte nell’Aeroporto Arturo Ferrarin.

Da questo punto di vista sicuramente la condivisione dello spazio aereo con Leonardo è stato un vantaggio, uno stimolo che ci ha permesso di condividere questo tipo di problematica e di trovare le soluzioni sempre più efficaci per ridurre il pericolo.

Per chi fa il pilota, alcuni strumenti di volo sono destinati a divenire un autentico “pane quotidiano”, scopriamone dunque alcuni particolarmente interessanti e poco conosciuti ai “profani”.

Strumenti barometrici

Gli strumenti barometrici devono il loro nome al fatto che il loro funzionamento è legato alla presenza di una capsula metallica, che si espande e si contrae in relazione alle differenze di pressione a cui è sottoposta.

Con l’aumentare della quota, la pressione atmosferica diminuisce.

Altimetro

L’altimetro è uno strumento che ha come obiettivo la misurazione della pressione atmosferica.

Esso si compone di una cassa a tenuta stagna collegata alla presa statica, all’interno della quale vi è una capsula aneroide.

Quando ci si eleva in quota la pressione della cassa diminuisce, di conseguenza la capsula si dilata.

Anemometro

L’anemometro, noto anche come air speed indicator, misura la velocità dell’aereo rapportandola alla massa d’aria circostante.

Questo è l’unico strumento del velivolo che misura sia la presa statica che quella dinamica, si compone infatti di una cassa a tenuta stagna connessa alla presa statica in cui vi è una capsula collegata con l’esterno tramite la presa dinamica.

La pressione d’impatto generata dall’aereo mentre si eleva in volo entra nella capsula facendo dilatare la cassa in maniera proporzionale rispetto alla velocità dell’aereo.

Variometro

Il variometro indica la velocità verticale dell’aereo sulla base della variazione della pressione statica che si ricrea all’interno della capsula, che è contenuta nella sua cassa a tenuta stagna, comunicante con la capsula tramite un foro capillare.

Quando l’aereo si eleva in quota, dunque, al suo interno la pressione si riduce e la cassa vede ridursi la sua pressione, se pur in modo molto più lento; la differenza di pressione generata consente appunto all’indicatore dello strumento di potersi muovere.

L’importanza della conoscenza degli strumenti per il pilota di aerei

La conoscenza dei comandi di un aeroplano e degli strumenti va di pari passo con la comprensione delle dinamiche del volo e del funzionamento di un aeroplano. Acquisire familiarità con le principali parti di controllo di un aereo renderà più facile il comando una cabina di pilotaggio.

Se sogni di pilotare un aereo e non vedi l’ora di imparare i concetti del volo, scegli il tuo percorso e ottieni la licenza per pilota privato, commerciale o di linea con la Scuola di Volo di Aeroclub Varese.

Ti piacerebbe lavorare nel vasto e variegato mondo dell’aviazione? Bene, sappi che quest’obiettivo può essere raggiunto anche in modi non convenzionali, valorizzando delle idee innovative che possono rivelarsi assai efficaci.

Non esitiamo, dunque, e scopriamone alcune che meritano la massima considerazione.

Diventare fotografo di aerei

Se oltre ad essere appassionato di aviazione hai un debole per la fotografia, puoi pensare di unire queste due passioni realizzando delle belle foto di aerei, o comunque in linea con questo tema.

Gli strumenti per condividere le tue creazioni oggi sono davvero innumerevoli, si pensi ai vari social network, e se riuscirai a costruire un buon seguito potrai senz’altro sfruttare questa tua “notorietà” per entrare in questo mondo.

Aderire ad un’associazione aeronautica

Le associazioni aeronautiche sono tantissime in ogni nazione e se ne possono distinguere diverse, sia a pagamento che completamente gratuite.

Queste realtà organizzano molte attività interessanti, ad esempio visitare aeroporti, musei tematici, corsi di formazione e di aggiornamento e molto altro ancora, e farne parte può essere senz’altro un buon viatico per entrare nel mondo dell’aviazione.

Conseguire una licenza per la guida di alianti

Se desideri entrare nel mondo dell’aviazione, non c’è alcun dubbio sul fatto che la miglior cosa da fare sia quella di ottenere una certificazione da pilota di aerei commerciali, tuttavia si tratta di un percorso lungo, complesso e costoso, una cosa che, obiettivamente, non può essere per tutti.

Se tuttavia non vuoi rinunciare all’ebbrezza di condurre un velivolo puoi pensare di conseguire una licenza per la guida di alianti, un percorso sicuramente più snello nel suo conseguimento che può rappresentare un modo efficace per iniziare una carriera nel mondo dell’aviazione.

Aderire a un club di volo locale

Proprio come le associazioni, anche i club di volo sono assai numerosi e vi può aderire anche chi non ha conseguito un attestato da pilota; anche questa possibilità, dunque, merita grande considerazione.

Puoi diventare socio di Aeroclub Varese e ottenere diversi vantaggi dedicati: scopri come.

Lavorare in un aeroporto

Negli aeroporti lavorano tantissime diverse figure, di conseguenza trovare un impiego in un contesto simile può essere molto utile per raggiungere il tuo obiettivo.

Probabilmente molti di questi lavori non sono esattamente il massimo dei tuoi sogni, ma possono essere utilissimi per consentirti di respirare l’ambiente aeroportuale, i suoi ritmi serrati, la precisione che deve contraddistinguerlo e anche i livelli di stress che può comportare.

Fare il volontario in un museo tematico

Nel mondo si possono contare diversi musei dedicati in modo specifico all’aviazione, e se il tuo interesse e la tua passione sono davvero importanti, puoi valutare di proporti come semplice volontario.

Un’esperienza come questa saprà rivelarsi senz’altro molto stimolante e ti farà conoscere tanti nuovi volti del mondo aeronautico.

Utilizza dei simulatori di volo

I simulatori di volo hanno ormai raggiunto dei livelli di qualità davvero straordinari e consentono quindi di fare un’esperienza straordinariamente simile a quella che si può vivere in una cabina di pilotaggio.

Informati sui simulatori di volo presenti nella tua città o nei dintorni e scopri l’ebbrezza di condurre un aereo evitando qualsiasi rischio per la tua sicurezza. Presso Aeroclub Varese puoi trovare due simulatori di ultima generazione: un Mechtronix Ascent FNPT II / MCC e un Alsim ALX FNPT II / MCC, specifico per l’addestramento MCC avanzato e JOC.

È interessante sottolineare, peraltro, che si stanno diffondendo sempre più le associazioni di utilizzatori di simulatori, e anche queste realtà possono essere un modo efficace per entrare nel mondo dell’aviazione.

Qual è la giornata tipo di un pilota di aerei? Fare il pilota non è esattamente come fare l’impiegato: questo lavoro è stimolante ed eccitante, ma coinvolge in maniera importante anche la propria vita privata, e questo dev’essere ben chiaro a chi ha questo tipo di ambizione.

Cerchiamo di fare un esempio pratico che sia quanto più fedele possibile alla realtà.

La giornata del pilota di aereo: la prima fase

Inizio del turno

L’inizio del turno può avvenire nelle fasce orarie più disparate: le compagnie, in genere, offrono più margine di scelta ai loro piloti più esperti, mentre quelli entrati da poco nella società devono adattarsi di più.

Ingresso nella sala riunioni

Di norma, il pilota deve accedere alla sala riunioni circa un’ora e mezzo prima l’inizio del suo volo.

Questa fase è sempre molto utile a livello di briefing e consente al pilota di conoscere gli assistenti di volo e gli altri lavoratori che collaboreranno con lui lungo la tratta.

La fase di analisi per il pilota

Controllo dell’aereo

La fase di controllo del velivolo è imprescindibile, essendo indispensabile per rilevare per tempo eventuali anomalie che potrebbero causare seri problemi una volta in volo.

Particolarmente importante è inoltre esaminare la cronologia delle manutenzioni, per verificare quali sono state le parti riparate di recente o che hanno avuto problemi in passato.

Analizzare i radar e i rapporti metereologici

I radar giocano un ruolo di grande importanza nell’effettuazione di un volo, ecco perché devono essere controllati adeguatamente dal pilota.

Altrettanto cruciale è la verifica delle condizioni meteo: in relazione alle stesse, infatti, si possono decidere diversi aspetti tecnici, come ad esempio la quantità di carburante da inserire in serbatoio.

Analisi del piano di volo

Il piano di volo fornisce una vasta gamma di informazioni relative al percorso che verrà compiuto, come ad esempio il numero di passeggeri, le aree a rischio di turbolenze, le rotte previste e molto altro ancora.

Il piano di volo, una volta consultato dal pilota, dev’essere firmato dallo stesso.

Le ruotine del pilota di aereo: verso il decollo

Routine pre-volo

Prima di decollare il pilota deve compiere diversi controlli di routine nella sua cabina di pilotaggio, inoltre sono necessarie alcune attività all’interno del cosiddetto FMS, Flight Management System, che calcola l’esatta traiettoria del volo.

Quando anche l’equipaggio ha concluso le sue routinarie azioni pre-volo, è possibile informare i passeggeri del fatto che l’aereo è pronto a partire.

Decollo

Il decollo è ovviamente il momento di maggiore adrenalina, nonché una delle fasi più delicate del compito del pilota.

A volo eseguito, ovviamente, il lavoro del pilota entra nel vivo, ed è inutile sottolineare che i livelli di attenzione devono essere massimi fino a quando non si sarà atterrati a destinazione.

La fase post volo

Procedure specifiche sono previste anche una volta atterrati: il pilota deve spegnere i motori, gli interruttori, e dovrà recarsi nella sala riunioni per fare il punto sul volo compiuto con un apposito briefing.

Conclusa questa fase si sarà finalmente a riposo, è dunque evidente che chi fai il pilota si ritroverà molto spesso a dormire in giro per il mondo.

Se la vita del pilota di aerei fa per te, è il momento di scegliere il tuo percorso: con la Scuola di Volo di Aeroclub Varese puoi ottenere la licenza ATPL e iniziare la tua carriera nel mondo dell’aviazione forte di una preparazione di qualità. Siamo nel campo dell’addestramento dei piloti dal 1948 e la prima scuola in Italia ad avere ottenuto la certificazione per la valutazione delle competenze degli allievi piloti, AREA 100 KSA (Knowledge, Skills and Attitudes).

EASA, European Union Aviation Safety Agency, ha recentemente pubblicato una proposta tramite la quale si aggiorna il quadro normativo relativo all’utilizzo dei più recenti progressi tecnologici.

Le novità EASA per le all-weather operations

Nello specifico, tali novità riguarderebbero le cosiddette all-weather operations, letteralmente “operazioni con qualsiasi visibilità”, ovvero le manovre di decollo e di atterraggio eseguite in condizioni di visibilità carente.

Come si può ben immaginare, supporti tecnologici mirati possono rivelarsi davvero provvidenziali in tale ottica, ma soprattutto gli scali di piccole dimensioni risultano essere, ad oggi, non particolarmente all’avanguardia.

A chi si rivolgono le novità

Le nuove regole che EASA sta prevedendo non sono correlate ad una tecnologia specifica, bensì possono avere portata generale, inoltre possono adattarsi anche ad eventuali cambiamenti futuri, e questo è un fattore molto importante.

Grazie alle novità di EASA, anche gli scali meno importanti potranno incrementare la loro efficienza e, di conseguenza, potranno ampliare la loro connettività.

European Union Aviation Safety Agency, inoltre, ha avanzato proposte anche relativamente ai flight crew training, ovvero le modalità di addestramento dell’equipaggio in volo.

Anche il pilota deve sapersi “vendere” bene nel mondo del lavoro per poter trovare un impiego, dunque deve redigere il suo curriculum in maniera ottimale; quali possono essere, dunque, dei buoni consigli in tal senso? Eccone alcuni particolarmente significativi.

Il curriculum da pilota perfetto, non troppo lungo

Quando si scrive un curriculum si avverte la legittima esigenza di includere più esperienze possibili e di entrare nei particolari, tuttavia un curriculum non dovrebbe mai risultare eccessivamente lungo agli occhi di chi lo legge.

Bisogna dunque saper dare il giusto spazio alle esperienze maturate: per esperienze affini a quanto ci si sta candidando può sicuramente essere opportuno fornire informazioni più approfondite, mentre esperienze professionali e formative poco rilevanti per quel che riguarda questo tipo di lavoro non è il caso di dilungarsi, anzi si può pensare anche di ometterle del tutto.

Avere un indirizzo e-mail professionale

Non solo i piloti, ma anche lavoratori di tutt’altro genere commettono spesso il banale errore di inserire nel curriculum delle e-mail poco professionali.

Se il proprio indirizzo di posta elettronica è troppo informale, dunque, non bisogna esitare nel crearne un altro apposito; un piccolo dettaglio come questo può davvero fare la differenza.

Porre in evidenza le licenze da pilota

Affinché un pilota possa operare deve ovviamente disporre di apposite licenze, e come si può ben immaginare tali aspetti hanno un’importanza basilare per chi ha il compito di selezionare dei piloti.

Alla luce di questo, dunque, non può che essere un buon consiglio quello di collocare queste informazioni “in cima” al proprio curriculum.

Quale licenza di volo hai conseguito? Con i corsi di Aeroclub Varese puoi arricchire il tuo CV con abilitazioni specifiche, fondamentali per poter operare all’estero e secondo i requisiti più recenti, come l’abilitazione PBN.

Personalizzare il curriculum in base all’azienda

Quello di personalizzare il curriculum in relazione all’azienda a cui lo si sta inviando è un consiglio valido in tutti i casi, anche per i lavoratori impiegati in tutt’altri settori.

Per il pilota in cerca di impiego, dunque, è senz’altro un buon consiglio quello di informarsi circa l’azienda a cui si sta candidando, sulla sua mission, sul tipo di professionisti che sta cercando; differenziare, piuttosto che inviare il classico curriculum “standard”, può creare un grande valore aggiunto.

EASA, European Union Aviation Safety Agency, ha rilasciato la sua prima CO2 Emissions Certification, ovvero appunto una nuova certificazione riguardante le emissioni di anidride carbonica del velivolo.

Ad ottenere per la prima volta questo riconoscimento è stato Airbus A330-900 (neo), il quale ha convinto pienamente dal punto di vista dell’ecosostenibilità, non resta dunque che attendere per scoprire quali altri velivoli riusciranno ad ottenere la CO2 Emissions Certification negli anni a venire.

La certificazione delle emissioni CO2 degli aerei per l’ambiente

Analizzare le performance di un aereo per quel che riguarda le emissioni di CO2 non è affatto un’operazione semplice, in quanto devono essere considerati molteplici parametri: non solo, ovviamente, le caratteristiche del motore, ma anche l’aerodinamicità del modello e il suo peso.

Patrick Ky, EASA Executive Director, ha sottolineato come ci sia ancora molta strada da fare per rendere meno inquinante il trasporto aereo, ma l’introduzione della CO2 Emissions Certification è quantomeno un forte segnale del fatto che l’aviazione intende muoversi in questo modo con la dovuta determinazione.

In effetti, ad oggi non si può di certo affermare che gli aerei a basso impatto ambientale siano diffusi: si stima infatti che solo il 12% delle flotte mondiali possa vantare velivoli di ultima generazione in grado di rivelarsi efficienti anche da questo punto di vista, quindi è assolutamente vero quanto affermato da Patrick Ky.

L’Airbus A330-900 (neo) ottiene la prima CO2 Emissions Certification

Questi dati, ovviamente, non fanno che rendere ancor più lodevole il traguardo raggiunto da Airbus con il suo Airbus A330-900 (neo): Simone Rauer, Head of Aviation Environmental Roadmap di Airbus, si è detto entusiasta di tale riconoscimento che premia un aspetto al quale la società presta da sempre una grandissima attenzione.

Airbus resterà dunque la prima casa produttrice ad aver raggiunto questo risultato, ed è una certezza il fatto che continuerà a prestare grande attenzione anche all’ecosostenibilità dei propri velivoli.

Ogni pilota di aereo ha le proprie preferenze e necessità per quanto riguarda l’attrezzatura che porta con sé durante il volo, ma ci sono degli strumenti che non dovrebbero mai mancare a bordo, in particolare per un pilota privato, che abbia appena ottenuto la licenza PPL o sia già un pilota esperto.

Strumenti indispensabili per il pilota

Certificato medico e patentino da pilota

Un pilota non potrebbe mai operare in assenza di un’apposita licenza e di un certificato medico di idoneità, di conseguenza al primo posto non potrebbero che esserci questi fondamentali documenti.

Auricolare con batterie di riserva

L’auricolare è uno strumento imprescindibile per il pilota, proprio per questo motivo si raccomanda vivamente di disporre anche di batterie di riserva.

Acqua e snack

Avere acqua a disposizione è sempre fondamentale, e ciò ovviamente non fa eccezione per il pilota in volo.

Avvertire una sensazione di disidratazione può avere molteplici effetti negativi, che potrebbero rivelarsi davvero critici mentre ci si ritrova a migliaia di metri dal suolo a condurre un velivolo.

Gli snack potrebbero sembrare meno indispensabili, ma in realtà anche la possibilità di mangiare qualcosa ha la sua rilevanza: avere sempre a disposizione un paio di barrette energetiche non può che essere un’abitudine positiva.

Occhiali da sole

Siamo soliti considerare gli occhiali da sole come un accessorio di moda, un vezzo estetico, ma per un pilota essi sono uno strumento provvidenziale.

L’ideale è scegliere degli occhiali da sole polarizzati muniti di lenti antiriflesso.

Attrezzatura ausiliaria per i piloti di aerei

Software per i grafici elettronici

Software specifici dedicati all’elaborazione di grafici elettronici supplementari rispetto a quanto è in grado di riprodurre la cabina di pilotaggio sanno essere davvero utilissimi, e tra i più interessanti si segnala ForeFlight.

Carta, penna e ginocchiera

Articoli come questi non sono probabilmente tra i più moderni, ma la loro utilità è indiscussa, dal momento che può capitare che il pilota abbia esigenza di annotare frequenze o istruzioni di qualsiasi tipo.

La ginocchiera funge ovviamente da supporto, e i modelli di ultima generazione prevedono spazi specifici sia per il blocco note che per un tablet.

Cavi di ricarica e batterie di riserva

I tablet sono ormai ampiamente adoperati dai piloti durante i loro voli, ragion per cui non si può prescindere da questi strumenti tecnologici.

Tester per carburante

Al contrario di quanto si potrebbe credere, il tester per carburante è un oggetto piccolo che può essere trasportato con grande facilità, e questo è un ulteriore motivo per averlo sempre a disposizione.

Il pilota è abituato a rifornirsi presso aeroporti diversi, di conseguenza accertarsi circa la qualità del carburante non può che essere una buona prassi.

Altri piccoli oggetti “extra”

Ci sono tanti piccoli oggetti che sanno essere molto preziosi per il pilota, e spesso è l’esperienza a rivelarne la loro grande utilità.

Alcuni esempi? Una torcia, un coltellino, una bussola, un kit di primo soccorso, un pulsossimetro o anche un sacchetto per il vomito: anche i piloti più esperti, purtroppo, possono essere interessati da episodi di rigetto quando sono in quota.

Diventare un istruttore di volo non è solamente un’alternativa al lavoro di pilota di linea, ma un ruolo che può essere davvero gratificante e regalare grandi soddisfazioni. Gli istruttori di volo sono delle vere e proprie “guide” per i loro allievi e ne raccolgono tutte le emozioni nel veder realizzare il loro sogno di diventare pilota. È una responsabilità di condivisione di passione e conoscenza.

Per essere un buon istruttore di volo non è sufficiente essere un valido pilota: ecco alcuni consigli utili per chi desidera intraprendere questa carriera.

Un buon istruttore di volo deve avere molteplici “skills”

Anzitutto, un buon istruttore di volo deve poter vantare diverse “skills”: oltre a delle competenze tecniche impeccabili infatti dev’essere un informatico, un “nerd”, deve saper essere un mentore, uno psicologo, un motivatore e tanto altro ancora.

Ovviamente, non bisogna dimenticare che divenire istruttore è un traguardo che non potrà mai dirsi raggiunto in maniera definitiva: chi svolge questa professione deve informarsi costantemente, se vuol garantire ai propri allievi la miglior formazione possibile.

L’istruttore di volo deve essere pignolo

Essere pignolo è una caratteristica che dovrebbe sempre contraddistinguere l’istruttore di volo.

Il primo aspetto che un istruttore dovrebbe trasmettere ai propri allievi è il fatto che il rispetto delle procedure è, in questa disciplina, assolutamente fondamentale, di conseguenza non esistono operazioni secondarie o eseguibili con scarsa concentrazione.

Chi si pone con gli allievi senza essere pignolo e con un atteggiamento “laissez faire” potrà forse risultare un buon istruttore agli occhi degli allievi, ma nella realtà non lo sarà affatto.

Guidare gli allievi al di là della formazione

Il miglior istruttore di volo è quello che non si limita a svolgere il proprio compito, ma che prende realmente a cuore i propri allievi e cerca di guidarli anche nelle fasi successive alla conclusione del percorso di formazione.

Chi cerca di intraprendere questa strada deve essere supportato in molti modi affinché la sua formazione possa trasformarsi in un lavoro, ed è qui che il ruolo dell’istruttore può rivelarsi provvidenziale.

Ascoltare e coinvolgere gli allievi

Un buon istruttore non deve soltanto trasmettere le proprie competenze, ma dev’essere anche in grado di ascoltare.

Il percorso formativo ideale, dunque, non è quello unilaterale, in cui si trasmettono nozioni secondo la tipica logica della lezione frontale, bensì è fondamentale creare un coinvolgimento attivo.

A questo riguardo, peraltro, non può che essere utile il fatto che l’istruttore ponga molto spesso delle domande ai propri allievi: una prassi utile non solo per verificare che abbiano ben compreso, ma anche per tenere sempre alti i loro livelli di attenzione.

Far fare esperienza pratica agli allievi

È molto importante, infine, che l’istruttore faccia fare agli allievi la giusta dose di esperienza pratica.

Il volo è ovviamente una parte fondamentale della formazione degli allievi e la costruzione dell’esperienza passa, come sempre, anche attraverso l’errore.

Fare in modo che l’allievo affronti personalmente le diverse criticità, anche sbagliando, è sicuramente un ottimo approccio formativo; ovviamente la sicurezza deve restare sempre una priorità, questo è chiaro, ma è bene che l’aspirante pilota verifichi personalmente quali possono essere i principali errori che può compiere mentre è in cabina di pilotaggio.

Se il tuo obiettivo è diventare un istruttore di volo, Aeroclub Varese ti propone corsi per ottenere la Certificazione di Istruttore per il Volo a Vista (FI), Volo Strumentale (IRI), Volo con Aerei di Classe Multi Engine (CRI) Multi Crew Coordination (MCCI). L’eccellenza della nostra Scuola di volo è stata di recente confermata con la certificazione per la valutazione delle competenze degli allievi piloti, AREA 100 KSA (Knowledge, Skills and Attitudes). Abbiamo l’esperienza, la motivazione e la passione per fornirti le giuste competenze e aiutarti a diventare un istruttore di volo qualificato e preparato.

È molto interessante chiedersi quanto carburante occorra per un determinato volo; una compagnia aerea, ovviamente, saprebbe rispondere a un simile quesito con estrema precisione per ogni suo collegamento, ma per chi è un semplice “profano” la risposta è tutt’altro che scontata.

Cerchiamo dunque di capire quali sono i principali aspetti che devono essere considerati.

Il carburante necessario per il viaggio in aereo

Il carburante che il velivolo consuma durante il suo viaggio, quindi mentre è in volo, è sicuramente l’aspetto più ovvio; tuttavia, non è correlato esclusivamente alla quantità di chilometri che dev’essere percorsa.

Ulteriori fattori da considerare sono infatti le condizioni meteorologiche, il vento, che, laddove sia consistente, può essere sfruttato per ridurre leggermente i consumi, la velocità con cui si intende procedere ed altro ancora.

Il carburante che dev’essere previsto per un volo, tuttavia, non deve corrispondere esclusivamente a quello del viaggio in senso stretto, scopriamo subito perché.

I consumi per la modalità “taxi”

Si parla di modalità “taxi” in riferimento ai consumi che l’aereo produce per muoversi sulla pista.

Sebbene questi consumi siano senz’altro esigui in rapporto a quelli consumati in volo, devono comunque essere considerati.

Il carburante di emergenza

Come si può ben immaginare, un aereo non può certo viaggiare avendo nel serbatoio esclusivamente il carburante necessario per il compimento del volo, ma è sempre necessario disporre di carburante di emergenza, per ogni evenienza.

Da questo punto di vista, è senz’altro un buon principio quello di prevedere circa il 5% di carburante in più rispetto a quello necessario per raggiungere la meta.

Disporre di carburante di riserva può rivelarsi provvidenziale per diverse evenienze: nel caso in cui lo scalo di atterraggio previsto non sia fruibile, ad esempio, oppure laddove per degli imprevisti, come può ad esempio essere un problema al carrello d’atterraggio, l’aereo consumi una quantità di carburante superiore.

Carburante per il volo di ritorno

La prassi prevede che un aereo si rifornisca in aeroporto una volta atterrato, tuttavia non è sempre così.

Può capitare infatti che in determinati scali non ci sia la possibilità di alimentare gli aerei, di conseguenza le compagnie aeree devono prevedere nel serbatoio del velivolo non solo il carburante necessario per il volo, ma anche quello necessario per il viaggio di ritorno.