Il fenomeno cosiddetto del Bird Strike, ovvero l’impatto tra aerei e uccelli di svariate specie, sta diventando sempre più frequente.
Proprio in tempi recenti, esattamente martedì 5 settembre 2017, un aereo è stato costretto ad eseguire un atterraggio di emergenza subito dopo la partenza proprio perché si è sospettato che un uccello avesse impattato contro uno dei motori.
Al momento le indagini sull’episodio sono ancora in corso, pare tuttavia che l’animale sarebbe rimasto incastrato in un motore e per tale ragione il pilota avrebbe eseguito uno scarico di carburante prima di effettuare l’atterraggio di emergenza.
Il fenomeno del Bird Strike esiste, di fatto, da quando l’uomo ha iniziato a volare, ma negli ultimi tempi sta diventando sempre più frequente.
La cosa d’altronde non desta stupore, dal momento che il numero degli aerei che popolano i cieli è cresciuto considerevolmente negli ultimi periodi.
In Italia gli episodi di Bird Strike sono passati dai 348 del 2002 ai 1.084 del 2014, e questa tendenza è legata anche ad aspetti prettamente faunistici: la popolazione nidificante di gabbiano reale infatti è più che raddoppiata dal 1980 ad oggi.
In impatti di questo tipo, come si può facilmente immaginare, sono spesso gli uccelli ad avere la peggio, ma anche per l’aereo possono esserci delle conseguenze negative.
Dal momento che a simili velocità gli impatti si rivelano fortissimi, infatti, può accadere che un volatile che incappa nel motore possa danneggiarlo leggermente, ad ogni modo ciò non comporta rischi mortali, dal momento che gli aerei sono dotati di più motori, quindi potrebbero assolutamente sopperire a un’emergenza di questo tipo.