L’aviazione indiana continua a crescere in modo importante e l’organizzazione internazionale IATA, International Air Transport Association, stima che nel 2026 potrebbe divenire il terzo principale mercato al mondo.
Lo sviluppo che sta riguardando l’aviazione in India è in effetti altisonante: nel 2010 si contavano 79 milioni di passeggeri, nel 2017 invece 158 milioni, dunque una cifra addirittura doppia.
Ovviamente i risvolti di tale trend sono importanti anche sul piano economico: attualmente l’aviazione supporta, in questo Paese, 7,5 milioni di posti di lavoro, e contribuisce con ben 30 miliardi di dollari al PIL nazionale.
Va sottolineato il fatto che l’aviazione indiana sta crescendo in modo considerevole nonostante in tale nazione sussistano delle situazioni non certo favorevoli, le quali potrebbero rappresentare, nel futuro più prossimo, un ostacolo allo sviluppo di questo settore.
Sicuramente l’India necessiterebbe di migliori infrastrutture, allo stesso tempo le politiche governative stanno imponendo dei costi molto consistenti alle compagnie operanti a livello nazionale.
Secondo Alexandre De Juniac, CEO di IATA, se il governo indiano optasse per la liberalizzazione il tasso medio annuale di crescita raggiungerebbe il 9,1%, al contrario optando per politiche protezionistiche il medesimo si ridurrebbe a 4,1%.
Secondo De Juniac un’altra minaccia allo sviluppo del settore sarebbe individuabile nei costi del carburante: mentre tali spese hanno, per le compagnie aeree, un’incidenza media del 24,2%, in India tale percentuale si rivela molto più alta, toccando quota 34%.
Attraverso delle politiche mirate e con la realizzazione di nuovi aeroporti, il boom dell’aviazione indiana potrebbe divenire molto più consistente dei pur positivissimi trend che lo stanno contraddistinguendo.