Aspiranti piloti: quali sono gli errori più comuni

Quali sono gli errori più comuni tra chi desidera diventare pilota? Quest’ambizione professionale è comune a molte persone, nell’approcciarsi a questo percorso, tuttavia, vi sono degli errori che ricorrono piuttosto spesso.

Gli errori legati alla scelta della scuola di volo

Un errore assai diffuso, e che tende ad avere dei risvolti deleteri sul futuro professionale dell’aspirante pilota, è scegliere in modo improprio la scuola di volo.

Come si può ben intuire, la scuola di volo presso la quale si conseguirà il brevetto ha un ruolo fondamentale nella formazione del pilota, ecco perché deve presentare determinate caratteristiche.

Anzitutto, affinché possa erogare una formazione all’altezza, la scuola di volo deve vantare un buon numero di velivoli e di istruttori, non è accettabile infatti che le lezioni si interrompano per momentanea indisponibilità di un docente o di un veicolo.

Importantissima è inoltre la disponibilità di simulatori di volo: questi dispositivi tecnologici sono fondamenntali per maturare esperienza e consentono all’allievo di sottoporsi a dell’addestramento aggiuntivo.

Parlando di scelta della scuola è un errore molto comune quello di basarsi oltremodo sul prezzo.

Non si può negare il fatto che intraprendere un percorso formativo come questo richieda uno sforzo economico non da poco, di conseguenza l’esigenza di risparmiare è del tutto legittima, tuttavia si sta parlando di un corso di formazione di altissimo livello in cui non si può transigere a livello di qualità.

Ciò che più conta, dunque, è individuare un corso in linea con le proprie preferenze, spendendo il giusto: se un corso ha un costo eccessivamente conveniente, con ogni probabilità cela delle carenze non trascurabili.

Molti aspiranti piloti si chiedono se sia il caso di frequentare il corso in Italia o all’estero, ma questa è, in realtà, una domanda che lascia il tempo che trova.

Come si diceva, infatti, ciò che più conta è che la scuola sia di qualità, il fatto che si trovi in Italia o all’estero non è rilevante per il semplice fatto che le scuole estere non sono in assoluto migliori di quelle italiane, e viceversa.

Ovviamente se si hanno delle esigenze personali per le quali è preferibile restare in Italia si potrà dunque circoscrivere la propria scelta alle scuole del nostro Paese, tuttavia è sicuramente bene che il pilota acquisisca da subito una visione internazionale.

Un aspetto importante è, semmai, il fatto che la scuola abbia dei buoni contatti con le compagnie aeree: se si sceglie una scuola che è solita collaborare con importanti brand, le possibilità di trovare un impiego una volta conseguito il brevetto saranno sicuramente più alte rispetto alla media.

La Scuola di Volo di Aeroclub Varese ha formato piloti che ora lavorano in compagnie aeree di spicco, quali Air Dolomiti, Ryanair ed easyJet. Puoi leggere le loro testimonianze per valutare la qualità della nostra formazione.

Svolgere il type rating subito dopo aver preso il brevetto

In tema di ricerca di lavoro è utile menzionare un altro errore abbastanza comune, ovvero quello di svolgere il type rating subito dopo aver conseguito il brevetto.

Il type rating è sostanzialmente una formazione specifica per la guida di un determinato velivolo, tuttavia ben pochi neo-piloti hanno certezza del tipo di aerei che andranno a pilotare.

Alla luce di questo, dunque, è bene evitare di compiere quest’ulteriore investimento, se non dopo aver ottenuto un impiego stabile: non è assolutamente il caso di spendere altre decine di migliaia di euro solo per ottenere un titolo che “fa curriculum”.

Valutare una carriera da pilota di aerei per motivazioni effimere

Un ultimo errore che va menzionato è il fatto di avvicinarsi a questa professione con delle motivazioni effimere.

Molti aspiranti piloti sono affascinati dall’idea di pilotare degli aerei, di girare il mondo e di godere anche di un certo prestigio sociale, ma in ogni lavoro ci sono sia aspetti positivi che negativi e il pilota non fa di certo eccezione.

Il pilota d’aereo ha responsabilità enormi, deve avere sangue freddo, deve saper gestire situazioni ad alto stress, è chiamato a trascorre lunghi periodi lontano da casa e fa spesso fatica a coltivare la propria vita personale e familiare. È dunque evidente che aspetti come questi possono essere affrontati al meglio solo se c’è, alla base, una motivazione realmente profonda.